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Casa Casa ovvero Una Prova d'Amore (novità assoluta di Nino Romeo)
Martedì 1 Ottobre 2019 10:15

 

Casa Casa 2019con Graziana Maniscalco e Nicola Costa
regia e luci Nino Romeo
elaborazione musicale e composizione sonora Giuseppe Romeo
canzoni di Jaques Brel
direzione tecnica Giuseppe Ghisoli realizzazione scene Karromatto parrucche Alfredo Danese

ufficio stampa Giuseppe Lazzaro Danzuso videopromo Lorenzo Mannino
segreteria Alessandra Lo Giudice

produzione CTS Centro Teatrale Siciliano

 

Dal 17 al 20 ottobre (feriali ore 21,00; domenica ore 18,00)
Sala Chaplin di Catania (via Raffineria, 41)
info e prenotazioni +39 340 48 93 199

 

La giornata tipo di una coppia di pensionati poco più che sessantenni che, da tempo, non esce di casa. Vivono una condizione agiata; sono gretti e ignoranti, fieri della propria ignoranza: per questo disprezzano chi è desideroso di conoscenza, persino i propri figli. Sono razzisti e sospettosi. Hanno paura ma ricorrerebbero volentieri a soluzioni violente. Sono cattolici praticanti (in casa) ed auspicano il ritorno di papi controriformisti pronti a contrastare ogni altra religione. Rappresentano il profilo estremo di una generazione che nega, a se stessa e ad altri, un futuro.
Salvini è il loro riferimento.

 

Nell’immaginarli e nel descriverli sono stato impietoso con loro, fino a farne emergere il ridicolo: è venuta fuori una commedia con puntinature grottesche.

Ma quei due coniugi sessantenni non sono macchiette né caricature: il loro malo sentire è in tanti di noi; l’abbiamo rimosso, nascosto, sublimato, riformato e riformulato; e non ci aspettavamo, forse, che questo malo sentire venisse fuori, all’improvviso, così cattivo e violento, così incosciente e sordido.

Personaggi come quelli non solo esistono in tante parti di questo Paese e di questa Europa, ma hanno residuati in tanti di noi che, apparentemente, non sono come loro.

Allora, ho chiesto agli attori di non lasciarsi attrarre dall’interpretazione: piuttosto, di guardarli agire questi due personaggi; e di avvertirne il peso, il disagio, l’uggia, il disgusto; non di estraniarsi ma di essere, in ogni momento, vigili e partecipi, in un gioco di specchi sghembi e deformanti.

E di non provare per loro alcuna pietas: ché non si concede un buon sentire sodale al malo sentire di gente come loro, al malo sentire che, distrattamente, cova in tanti di noi.

Così, alla fine, l’urgenza e la necessità che avverto di questo mio testo, troveranno piena soddisfazione attraverso l’urgenza e la necessità che gli attori avvertiranno di rappresentarlo.
Nino Romeo