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Sulla spiaggia

Sulla spiaggia, una e più notti
racconti da
Le mille e una notte

 

 

progetto, composizione drammaturgica e regia
nino romeo

 

musiche composte ed eseguite da
franco lazzaro

 

impianto scenico e costumi
umberto naso

 

narratrice
graziana maniscalco

 

attori
simona scuderi - salvatore valentino

 

cantanti
isabella balcone - faisal taher

 

percussioni
roberto fuzio

 

danzatori
valentina di mauro - nunzio impellizzeri

 

Programma notte per notte


Prima notte
Storia di Qamar az-Zamàn figlio del re Shahrimàn
(prima parte)

Seconda notte
Storia di Qamar az-Zamàn figlio del re Shahrimàn
(seconda parte)

Terza notte
Storia di al-Amgiad e al-As’ad
Storia di Aziz e Aziza
(prima parte)

Quarta notte
Storia di Aziz e Aziza
(seconda parte)
Storia delle tre mele

Quinta notte
Storia del facchino e delle fanciulle
(prima parte)

Sesta notte
Storia del facchino e delle fanciulle
(seconda parte)

Settima notte
Storie sparse e diverse

 

Il progetto Sulla spiaggia, una o più notti, elaborato da Nino Romeo, fonda su due elementi evocativi e fascinanti: il mare e la spiaggia, vissuti nella loro dimensione notturna, luogo della rappresentazione; la straordinaria raccolta di romanzi, novelle e racconti de Le mille e una notte.

Gli spettatori siedono sulla sabbia -o su tappeti e stuoie di cannucce-: lo spazio scenico è arredato da fuochi interrati nella sabbia; il mare fa da sfondo naturale.

Nino Romeo ha curato la selezione del materiale narrativo, la drammaturgia delle sette serate e la riduzione dei racconti in forma di teatro di narrazione, tenendo conto di restituire temi, atmosfere, immagini ricorrenti, forza immaginifica e poetica delle novelle; giocando, inoltre, costantemente, sui due registri, colto e popolare, che stanno alla base della raccolta de Le mille e una notte.

La regia dello stesso Romeo ricostruisce tutte le novelle come uno spettacolo unico, diviso in sette sere, ma apprezzabile in ciascuna serata e narrativamente autonomo, sezione per sezione. Ogni novella narrata ha, infatti, una propria unità stilistica ed una propria soluzione narrativa, pur immettendosi tutte nel flusso e nel respiro del rapporto immediato tra attore e spettatore che riesce a stabilire il teatro di narrazione.

Graziana Maniscalco, da anni impegnata in un lavoro di ricerca sul teatro di narrazione, è la voce portante di tutte le serate, riassumendo le molteplici funzioni narrative dei racconti che si alternano sera per sera, affiancata da Simona Scuderi e Salvatore Valentino, a volte personaggi delle storie, a volte essi stessi narratori.

Franco Lazzaro assume un ruolo imprescindibile nella realizzazione del progetto. Le sue musiche, infatti, costituiscono una voce narrante, protagonista anch’essa, che dialoga -e a volte contrastra- con la voce della narratrice e degli attori. Franco Lazzaro, nelle sue esecuzioni dal vivo sarà affiancato da musicisti diversi, sera per sera: il cantante Faisal Taher, il percussionista Roberto Fuzio, la soprano Isabella Balcone.

Umberto Naso ha ideato l’arredamento di fuochi geometricamente disposti nello spazio scenico naturale.

E tutte le energie espressive e compositive sono dirette a restituire e -ove possibile- esaltare il superbo materiale narrativo de Le mille e una notte: il tema dell’erotismo, della separazione e del ricongiungimento (Storia di Quamar az-Zamàn figlio del re Shahlimàn): l’amore filiale e paterno (Storia di al-Amgiad e al-As’ad); la drammaticità e la coscienza del dolore (Storia di Aziz e Aziza); la giustizia e il corso del tempo (Storia delle tre mele); la libertà sessuale delle donne (Storia del facchino e delle fanciulle); il mondo sotterraneo popolato da dèmoni e creature fantastiche (i racconti dei mendicanti e delle fanciulle in Storia del facchino e delle fanciulle); il carattere aneddotico, piccante, cronachistico dei racconti brevi.

Ma su tutto prevale l’interrogativo continuo su quale sia, in termini di contemporaneità, il portato delle centinaia di racconti che costituiscono il corpo de Le mille e una notte; perché quelle novelle continuano ad affascinarci, commuoverci, eccitarci a mille e più anni di distanza.

Ma è meglio rinviare l’interrogativo: e gustare il piacere dell’ascolto, sulla sabbia, rinfrescati della brezza del mare. E rinnovare un rito antico che riesce a far generare in una somma di individui il desiderio e il bisogno di collettività: quello del racconto.

 

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